All’inizio c’erano solo segnali che i bei tempi fossero finiti, ora sempre più aspetti dimostrano che ci troviamo di fronte a tempi difficili. Naturalmente, non ha senso nascondere la testa sotto la sabbia, ma se sei uno degli incorreggibili, in quest’ultima edizione del JollyCellarMaster Weekly abbiamo una prova concreta per te che potrebbe farti cambiare idea. E se non lo sei, continua a leggere.
Mucchi di viti e vino qui, consumi in calo là
…the tough get going
Se fosse così facile! Ma è davvero così brutto? Ebbene, all’inizio di quest’anno abbiamo scritto della crisi dell’industria mondiale e le cose non sembrano andare meglio. Hai bisogno di prove? Basta guardare tre articoli che Meininger International ha pubblicato sulla situazione di importanti mercati del vino, Francia, Italia e Germania, e capirete cosa intendiamo.
Nel mondo del vino, l’Europa sta attualmente vivendo una complessa miscela di sfide e sorprese che stanno rimodellando il panorama di una delle bevande più apprezzate al mondo. Mentre l’Italia si trova nel mezzo di una scorta di vino, la Russia emerge come un faro di speranza per le sue esportazioni. Nel frattempo, la Francia è alle prese con la situazione di eccesso di offerta, e il consumo di vino in Germania subisce un brusco calo.
L’enigma delle scorte italiane e l’eccezione russa
Con l’alba della nuova stagione del raccolto in Italia, un significativo surplus di scorte di vino mette il settore in difficoltà. I recenti dati sulle esportazioni rivelano un inquietante declino in vari mercati, con un’eccezione che risalta: la Russia. Le aziende vinicole italiane hanno visto le loro scorte di vini DOC (Denominazione di Origine Controllata) aumentare di un impressionante 9,9% rispetto all’anno precedente, grazie ad un arretrato senza precedenti di questi vini di qualità.
Tuttavia, la valutazione delle esportazioni verso i paesi non appartenenti all’Unione Europea (UE) presenta una narrazione più sfumata. La Russia, come eccezione, vanta notevoli tassi di crescita del 54% in quantità e del 65% in valore durante la prima metà del 2023. In netto contrasto, paesi come Stati Uniti, Canada, Giappone, Norvegia, Cina e Corea del Sud hanno assistito a Calo a doppia cifra delle importazioni di vino italiano.
Il dilemma del vigneto francese
Rivolgendo la nostra attenzione alla Francia, la famosa nazione del vino si trova ad affrontare una serie di problemi. Negli ultimi due anni, il governo francese ha adottato misure decisive per affrontare il problema dell’eccesso di offerta di vino. Tra le misure adottate figurano il finanziamento dello sradicamento di migliaia di ettari di vigneti a Bordeaux e lo stanziamento di fondi per la distillazione delle eccedenze di vino.
Tuttavia, i leader del settore sostengono che questi passi non fanno altro che scalfire la superficie di un problema molto più ampio. Jérôme Bauer, presidente dell’organizzazione nazionale dei produttori di vino e liquori AOC, sostiene che la Francia continua a produrre un eccesso di vino e che è imperativo un ulteriore sradicamento dei vigneti. La riduzione delle rese autorizzate e l’accantonamento delle scorte di riserva, come previsto per il 2023, potrebbe esacerbare i costi di produzione.
Calo del consumo di vino in Germania
Nel nord della Germania, il consumo di vino ha seguito una scoraggiante traiettoria discendente. Secondo i dati del NielsenIQ Homescan Panel, la percentuale di famiglie tedesche che acquistano vino è scesa al 44,8% nella prima metà del 2023, rispetto a un picco del 50,7% nel 2021. Ciò riflette una tendenza più ampia di calo del consumo di vino nel paese.
Solo nel 2023, il consumo di vino tedesco ha subito un calo del 5%, che si aggiunge ai cali significativi osservati negli ultimi anni. Le vendite in volume e valore sono diminuite del 14,6% e dell’11,6% nel 2022, e la tendenza persiste con un calo del 5% nel 2023.
Dinamiche di mercato e incertezze
In termini di quota di mercato, la Germania mantiene la sua posizione dominante con oltre il 40% (45,9% in termini di volume e 41,7% in termini di valore). L’Italia è al secondo posto (18,7% in volume e 17,5% in valore). La Spagna ha superato la Francia in termini di volume, rappresentando il 14,6% rispetto al 10,4% della Francia. In termini di valore, la Francia resta al terzo posto con l’11%, mentre la Spagna segue a ruota con il 10,5%.
Sebbene la Germania preveda una sostanziosa vendemmia nel 2023, si consiglia cautela nell’interpretare queste previsioni. Fattori come l’oidio e il marciume dell’aceto potrebbero gettare incertezze sul volume e sulla qualità del raccolto finale.
In conclusione, il mondo del vino europeo sta attraversando una complessa storia di surplus e scarsità, speranza e disperazione. Mentre l’Italia è alle prese con le sue scorte e la Francia cerca di bilanciare i suoi vigneti, le preferenze in evoluzione dei bevitori di vino giocano un ruolo cruciale. Mentre alziamo i calici ai tempi che cambiano, una cosa rimane chiara: adattabilità e strategia sono le note chiave nel mondo del vino.
When the streets run red
No, questo titolo non si riferisce a un mediocre film horror americano o ai consigli di investimento attribuiti a John Rockefeller. Si riferisce a strade vere e proprie che diventano rosse, anche se non di sangue ma… di vino!
Per quanto possa sembrare folle, è qualcosa che è successo la settimana scorsa a São Lourenço do Bairro, una cittadina di 2.400 abitanti nella regione vinicola nota per la Bairrada DOC.
Due cisterne di una distilleria locale scoppiarono e più di 2.000.000 di litri di vino rosso finirono giù dalle colline:
Per quanto possa sembrare divertente, se avesse raggiunto il fiume Certima avrebbe potuto causare un disastro ambientale, ma i vigili del fuoco locali hanno deviato l’alluvione in un campo vicino.
I proprietari della distilleria Levira, dove i serbatoi sono esplosi, si sono scusati per l’incidente e hanno preso provvedimenti per ripulire il campo.
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